Le recensioni della Rossa per Thriller café: ROCHESTER di Andrea Carlo Cappi

gen 23, 2013 No Comments by

La malattia lo aveva cambiato e poiché la mia vita era solo il riflesso della sua, quando la fiamma si spense persi tutto. E io divenni strumento di vendetta e della vendetta altrui feci strumento per la vendetta mia.”

SOTTOLINEATO perché … rende alla perfezione le motivazioni del tradimento del servo nei confronti del Conte.

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Cari amici della Rossa e della buona letteratura gialla,

ancora una volta mi è toccato in sorte un libro legato in qualche modo ad un film. Si tratta di Rochester di Andrea Carlo Cappi che – come recita la copertina – narra “La storia che ha anticipato The Libertine con Johnny Depp, svelando ciò che il film non ha osato raccontare“.

Scritto in prima persona, Rochester ci riporta la confessione del tradimento del servo Thomas Alcock nei confronti del suo padrone John Wilmot, II conte di Rochester. Universalmente riconosciuto come uno dei più grandi libertini del passato, Rochester ha lasciato un marchio indelebile nella storia inglese per aver intrecciato le sue vicende con quelle di re Carlo II – erede di quel Carlo I ghigliottinato durante la rivoluzione di Oliver Cromwell  – e per aver aver contribuito alla dissoluzione del Puritanesimo, abbracciando le tesi nichiliste hobbesiane.

Come sempre non vi svelo nulla del libro in sé, rimandandovi alla recensione che trovate da oggi su Thriller cafè, ma cercherò di inanellare qualche curiosità sul film del 2004 di Laurence Dunmore.

 Un Johnny Depp davvero ispirato da vita a un Rochester molto più “latino” e (quindi) meno lascivo, ma quanto mai incisivo, mentre John Malkovich veste i panni di re Carlo II, il ché – da solo – sottolinea il trascorrere del tempo, dato che in teatro a Chicago un più giovane Malkovich aveva dato vita ad un magistrale Rochester. Strana coincidenza, poi, quella che vede i due attori chiamarsi con lo stesso nome di battesimo del Conte (John).

Il film ha riscosso un discreto successo di critica e pubblico, grazie indubbiamente al carisma degli attori protagonisti, ma anche alla grande sceneggiatura di Stephen Jeffreys, conquistando però solo il premio per la migliore attrice non protagonista ai British Indipendent Film Award per Rosamund Pike, nel ruolo di lady Elizabeth Malet, la moglie del Conte.

Vi ho quanto meno incuriosito?

Buona lettura e a prestissimo!

p.s. Visto che non ho CASSATO nulla, questa volta? Merito di Cappi, certo, ma anche del fatto che il testo è breve, trattandosi di un racconto.

Recensioni

About the author

Monica Bartolini (Roma 1964) si afferma nel mondo della scrittura gialla con i romanzi della serie del Maresciallo Nunzio Piscopo (Interno 8 e Le geometrie dell'animo omicida, quest'ultimo finalista al Premio Tedeschi nel 2011). Nel 2010 vince il Gran Giallo Città di Cattolica per il miglior racconto italiano in ambito mystery con il racconto Cumino assassino, compreso nell'antologia 10 Piccole indagini (Delos Digital, 2020). Autrice eclettica, per I Buoni Cugini Editori pubblica nel 2016 Persistenti tracce di antichi dolori, una raffinata raccolta di racconti gialli storici che ha per filo conduttore le vicende legate al ritrovamento di alcuni reperti storici, che ancora oggi fanno bella mostra di sé nelle teche dei musei di tutto il mondo, e nel 2019 la terza investigazione del suo Maresciallo dal titolo Per interposta persona. Collabora con i siti www.thrillercafe.it e www.wlibri.com per le recensioni ed è membro dell'Associazione Piccoli Maestri - Una scuola di lettura per ragazzi e ragazze che si occupa di leggere i classici nelle scuole italiane. Bibliografia completa in www.monicabartolini.it Contatti: larossachescrivegialli@gmail.com.
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