Ti ricordi, amore mio?

Quante volte ad ognuno di noi è capitato di pronunciare questa frase? Tante o poche, non ha alcuna importanza.

Ma queste parole rappresentano la preziosa testimonianza che è esistito almeno un piccolo spazio di eternità condiviso tra due essere umani. E che vale la pena di ricordarlo con affetto.

Compagni di vita, figli, amanti, nipoti, quel lui o quella lei che alle superiori aveva rapito il nostro cuore…

Chiunque, almeno per un istante nella vita, abbia fatto risuonare il diapason della nostra sensibilità, fino a toccare le note più alte, acquisisce il diritto di essere appellato amore mio nello spazio salvifico della memoria.

Fino alla prossima vibrazione.

 

LE PAROLE FOTOGRAFATE di Enrico Aschi

Ti ricordi, amore mio, grande anima empatica?   Foto di Monica BARTOLINI (2009)

“L’effimero degli istanti, che svaniscono rapidissimi uno dietro l’altro, si cristallizza in una fredda luce azzurrina che trasmette un messaggio concluso e completo.

Ma presto il messaggio svanirà e resterà solo il suo ricordo, fino a che lo si vorrà…”

Ti ricordi, amore mio lungo e tormentato?   Foto di Monica BARTOLINI (2008)

“Un fiore già sbocciato continua a vivere di una vita artificiale, forzatamente breve.

E’ un amore che sboccia o uno che è già finito?

Lui o lei è una maschera, e non sa o vuole esprimersi in proposito.”

 

 

Ti ricordi, amore mio d’Ateneo?  Foto di Monica BARTOLINI (2008)

“Mare quieto, silenzioso, solitario.

Non c’è più nessuno, e il rosso del sole non riesce a farsi strada, stemperandosi in un grigio senza tempo.

Sono andati via tutti e la bella stagione sta per finire.”

 

LEGGO.IT – LIBRI SOTTO L’OMBRELLONE: A OGNUNO IL SUO di Valeria Arnaldi

 

Romanzi, saggi, libri illustrati e quant’altro. Lontane dalla routine quotidiana, le vacanze sono il momento perfetto per prendersi del tempo da dedicare alla lettura. Ecco alcuni piccoli suggerimenti su titoli da mettere in valigia.

NARRATIVA

Monica Bartolini, “Ti ricordi, amore mio?”, Colosseo editore
È la memoria di pensiero ed emozione la protagonista del libro “Ti ricordi, amore mio?” di Monica Bartolini, pubblicato da Colosseo editore.
Tra testi e foto, tutti opera dell’autrice, il volume propone un viaggio tra ricordi personali che sono, in realtà, vicini a quelli di tutti, memoria di ogni uomo.
“Non vivo di ricordi – scrive la Bartolini in apertura del libro – vivo per i ricordi, o meglio a causa loro. I ricordi fanno parte di me, sono la testimonianza che ho partecipato in piena coscienza agi eventi che hanno delineato la mia personalità e la mia anima, hanno dettato le mie scelte nella vita, hanno rafforzato e a volte spezzato legami, mi hanno fatto ridere o mi hanno fatto piangere: quelli belli, meravigliosi, incancellabili, tanto quanto quelli terribili, spaventosi e inconfessabili. Mi hanno semplicemente reso la donna che sono ora”. (31 agosto 2010)

 

WLIBRI.COM  – Recensione di  Elisabetta Mastrocola

Album di foto e ricordi, immagini e parole. Ricordi come mattoni con i quali, inavvertitamente, costruiamo la casa che abitiamo.

Una tenerezza fragrante pervade la raccolta che avanza nel buio e nell’ombra, nella luce e nell’evidenza, infondendosi da una testimonianza all’altra a scoprire l’anima di una giallista, che devia dal percorso letterario dell’impeto di giustizia e dell’arguzia inquisitiva per offrire l’immagine dell’essere donna che Bartolini sa custodire nel suo spazio privato.

L’indole astrologica, che pur le appartiene, evocherebbe la luna.

E quale astro potrebbe meglio rappresentare la memoria, il ricordo, la donna?

Eventi narrati con la grazia di chi sa anche ascoltare, con il sogno che guida alla speranza, con la forza di sostenere.

Tutti continuano a vivere, per affacciarsi ogni tanto, in questo suo cuore coraggioso che si finge spensierato e che invece, alla somma di un nuovo vissuto, si fa ancora più grande.

E sarà sempre grande.

Ad amore si aggiunge amore.

Bartolini placa la nostalgia e celebra la vita che non muore.

È bene ricordarlo sempre: amore significa ciò che non muore.

(15.10.2010)