La Libreria del Senato si è tinta di giallo con la Rossa
Cari Amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
nell’ambito delle manifestazioni connesse all’annuale Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, il Senato della Repubblica ha organizzato per gli studenti una serie di attività e conferenze aggiuntive a quelle già previste per Le settimane in Libreria.
L’invito a tenere una miniconferenza su un tema legato alla mia attività mi ha onorata ma parimenti riempita di dubbi: quale argomento avrebbe attratto l’attenzione di un’intera scolaresca partita all’alba da chissà quale città italiana per quarantacinque minuti filati di pomeriggio, dopo aver già partecipato a tante attività stimolanti durante la mattina?
Debbo dire che l’esperienza sul campo maturata con i Piccoli Maestri mi ha aiutata moltissimo a scremare e a scegliere un tema ampio e assai duttile, da modulare in base agli “umori” della platea, ossia Scrittori (di gialli) si nasce o si diventa? (Potrete leggere un breve resoconto dell’incontro, cliccando sul link al sito www.senatoperiragazzi.it, dal quale ho tratto anche la foto sottostante.)
E così martedì pomeriggio ho avuto il privilegio di incontrare i ragazzi dell’Istituto Monsignor Tonino Bello di Molfetta che sono stati eroici, nonostante il calo di tensione dovuto alla stanchezza, nel seguire prima la brevissima descrizione delle slide che avevo predisposto sulla biografia e l’opera di sei Maestri del giallo (Poe, Conan Doyle, Christie, Simenon, Camilleri e Connelly) e poi nel ragionare insieme su quali debbano essere le qualità e le caratteristiche che uno scrittore debba possedere.
Avrei voluto raccontare loro ancora un miliardo di cose e, magari, leggere qualche passo più significativo dei libri che avevo portato con me, ma i ragazzi erano attesi in tribuna per assistere alla seduta pomeridiana del Senato e dovevano affrettarsi. Ho promesso loro, però, che avrei scritto un articolo, raccogliendo un pò di curiosità e qualche notizia in pillole, per continuare virtualmente un dialogo che per me è stato molto stimolante.
Buona lettura (sempre!) a tutti e buona festa del libro dalla Rossa!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Edgar Allan Poe fu anche un acuto recensore. Dalla lettura del poema Lady Geraldine’s Courtship della poetessa inglese Elizabeth Barrett, Poe prese ispirazione per la metrica della sua celeberrima poesia The Raven. La Barrett, infatti, aveva introdotto l’uso di allitterazioni all’interno del verso che Edgar utilizzerà per enfatizzare l’ossessività dei pensieri del suo protagonista.
Once upon a midnight dreary, while I pondered weak and weary,
Over many a quaint and curious volume of forgotten lore,
While I nodded, nearly napping, suddenly there came a tapping,
As of some one gently rapping, rapping at my chamber door.
`’Tis some visitor,’ I muttered, `tapping at my chamber door -
Only this, and nothing more.’
The Raven fu pubblicata per la prima volta il 29 gennaio 1845 sul The New York Evening Mirror e da allora è stata tradotta in centinaia di lingue diverse. Dal Portoghese, ad esempio, la traduzione più accurata fu effettuata da Fernando Pessoa, scrittore e poeta anch’egli, in grado di tradurre agilmente dall’Inglese perché aveva vissuto e studiato in Sudafrica. Come Poe, americano di nascita ma inglese per formazione culturale e studi, anche Pessoa è stato sempre un’anima divisa in due.
Andrea Camilleri nella sua carriera di romanziere ha conseguito ben sette titoli di laurea honoris causa pur non avendo potuto conseguire la maturità classica nell’estate del 1943 causa…sbarco delle truppe americane in Sicilia!
George Simenon è stato lo scrittore più profilco di ogni tempo. I suoi numeri sono impressionanti:
Non può essere un caso, quindi, se è ancora il solo scrittore non di lingua inglese a figurare nel palma res dell’Edgar Award, essendo stato insignito nel 1966 del titolo di Grand Master dai Mystery Writers of America, categoria istituta nel 1955 per coronare la grandezza di Agatha Christie.
A proposito della regina del giallo britannico, Agatha mantenne il cognome dell’ex marito Archibald come nome de plume e non lo cambiò neanche quando divenne in seguito Lady Mallowan. Ragioni editoriali, evidentemente, visto che aveva già raggiunto una certa notorietà al momento del divorzo dal colonnello Christie ma anche, secondo me, un pizzico di snobismo: Miller, il suo cognome da nubile, infatti, sarebbe stato troppo “stelle e strisce”.
Michael Connelly è sempre stato talmente appassionato dal lavoro di Raymond Chandler che, quando si trasferì dalla Florida a Los Angeles, prese in affitto l’appartamento nel quale prima Chandler e poi il regista Robert Altman avevano ambientato le gesta di Philip Marlowe. La sua strabiliante carriera lo ha portato nel 2010 a coronare un altro sogno: vincere il Raymond Chandler Award assegnato dal 1993 dal Courmayer Noir in festival.
Sir Arthur Conall Doyle scrisse anche per il Daily Mail un articolo durante le Olimpiadi di Londra del 1908, relativo al maratoneta italiano Dorando Pietri che vinse la gara ma venne squalificato successivamente. Tanto rimase colpito dall’impresa epica, benché sfortunata, dell’atleta che si fece promotore di una colletta a favore di Pietri. Furono raccolte ben 300 sterline.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^